Terapia dispositivo-assistita della malattia di Parkinson: quando le terapie orali / transdermiche non sono in grado di migliorare ulteriormente la mobilità e la qualità di vita
Come si può riconoscere e inviare a una valutazione specialistica un paziente in cui il dosaggio e l’aggiustamento delle terapie orali / transdermiche non sono in grado di migliorare ulteriormente la mobilità e la qualità di vita ?
Le terapie non-invasive possono essere giudicate insufficienti quando la qualità di vita diventa inadeguata a causa di fluttuazioni motorie, con o senza discinesie, e il medico e il paziente concordano sul fatto che la terapia non-invasiva da sola non è più efficace.
Uno studio adeguato delle terapie non invasive comprende Levodopa e, salvo controindicazioni, agonisti della dopamina, inibitori della monoamino-ossidasi-B e inibitori della catecol-O-metiltransferasi.
In linea di massima, l’invio a uno specialista dovrebbe essere preso in considerazione se viene richiesta Levodopa 5 volte al giorno, sebbene il numero di dosi non sia rilevante se tollerata dal paziente e se viene raggiunta una adeguata riduzione nel tempo off.
Gli individui con più di 1-2 ore di tempo off durante la parte del giorno in cui sono svegli nonostante la gestione medica ottimizzata orale / transdermica dovrebbero essere considerati candidati per le terapie dispositivo-assistite.
La gravità e la qualità dei periodi off di un paziente sono ugualmente importanti.
Alcuni pazienti con marcati sintomi off' dovrebbero essere presi in considerazione per l’invio a uno specialista, anche se la loro durata complessiva off sembra accettabile.
Se i sintomi continuano a essere refrattari o si sviluppano effetti collaterali intollerabili, come determinato dal feedback del paziente, la gestione orale / transdermica è inadeguata ed è improbabile che ulteriori regolazioni del farmaco siano di beneficio.
Le fluttuazioni motorie accompagnate da discinesie fastidiose non-controllate con l'aggiunta di Amantadina ( 100-400 mg/die, se disponibile ), nonostante i numerosi tentativi per raggiungere una risposta accettabile del paziente alle terapie non-invasive o transdermiche sono di solito considerate una indicazione di rinvio alla terapia dispositivo-assistita.
Se i pazienti rispondono ai criteri precedenti, deve essere considerato l’invio, anche per i pazienti con una durata della malattia inferiore a 4 anni.
Odin P et al, Parkinsonism Relat Disord 2015;21:1133-1144
Neuro2015 Farma2015
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